sabato 12 novembre 2011

Lo SJ che è in noi

Fin da prima della sua dipartita, Steve Jobs era già un mito, un esempio almeno per i giovani ( e non) che come me vogliono riuscire ad ottenere delle soddisfazioni professionali nella vita. L'altro giorno mi sono imbattuta nei 7 punti di Carmine Gallo per scatenare lo "Steve Jobs" che sta in noi.
Quello che mi ha colpito di più è stato il numero 4:
Dì di no a 1.000 cose.
Jobs era orgoglioso di quello che Apple ha scelto di non fare quanto lo era di ciò che Apple ha fatto. Al suo ritorno in Apple nel 1997, ha ripreso una società con 350 prodotti e li ha ridotti a 10 prodotti in un periodo di due anni. Perché? In modo da poter dare “10″ ad ogni prodotto. Tu a cosa stai dicendo di “no”?
"Accidenti!" - Ho pensato- "è proprio quello che io non riesco a fare". Tra lavoro, università, corsi di tedesco, corsi di chitarra, scrittura, letture e disegno sto perdendo la bussola e il rischio è quello di subire ogni cosa senza riuscire ad applicarsi profondamente, non ottenendo nulla.
Così sono uscita di casa, ho passeggiato nel silenzio per un po' e rientrata mi sono decisa a fare una semplice lista delle attività e dei risultati che vorrei ottenere, confrontandoli anche con la fattibilità del momento. In effetti c'è bisogno d'ordine! Così mi sono creata un elenco delle priorità che, spero, mi aiuterà a fare chiarezza dentro di me e a portarmi a conseguire gradualmente i traguardi che mi sono autoimposta.
Chiacchierando con degli amici che hanno il mio stesso problema mi sono accorta che questa situazione è comune e si ripropone regolarmente a quelle persone che hanno svariati interessi. Ma allora essere così multi sfaccettati è un bene o un male?

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